martedì 29 ottobre 2013

Le carte di credito...

Di pratiche commerciali scorrette, sulle carte di credito rateali, abbiamo già parlato in passato.

E, pensavamo che fosse passato, il momento peggiore, che la fase selvaggia, fosse superata, insomma.

Ieri sera, in una drammatica puntata di Report, abbiamo dovuto constatare, che alcuni istituti, NON hanno perso il vizio...

Negli anni, noi, ne producemmo molto poche, SOLO su richiesta espressa dei Clienti, spiegando con estrema attenzione, metodologie di uso, cautele, accorgimenti. Non accogliemmo con favore, una breve parentesi con gli "invii massivi"; abbiamo sempre pensato che, per ogni Cliente, ci sia il prodotto giusto.
La Carta rateale, lo è, per una esigua parte di clientela.
Inutile dire che, quando il mercato ti rema contro, risulti anche offensivo, quando ti poni verso il Cliente come "dissuasore"...

Troppe controindicazioni, in un prodotto oneroso, complesso e rischioso. Peraltro mai compreso, dalla stragrande maggioranza degli utenti.
Ad esempio, la percezione di non finire mai, è sempre stata legata alla rata esigua, che non ricaricava con velocità, il fido; ovviamente, anche il tasso spropositato con il quale il prodotto, era commercializzato, incideva, su questi tempi...
Il "revolving", come abbiamo sempre detto in passato, è un prodotto per pochi Clienti e NON può essere commercializzata, dal personale della grande distribuzione.

I risultati, si vedono, anche in termini reputazionali, per quegli istituti che hanno continuato, negli anni, a produrre plastiche, spesso utilizzando pratiche commerciali non ortodosse, o al limite della decenza...


giovedì 4 luglio 2013

Sempre sulle carte di credito...

Dei pericoli sulle carte di Credito rateale, abbiamo scritto già, in passato; non solo qui...
Vi voglio sottoporre un caso, che capita spesso, troppo spesso; e non faccio i nomi degli istituti, che effettuano abitualmente, pratiche non proprio ortodosse...

Tranquilli, poi, che ve li ritrovate tutti casa, chiesa e trasparenza, sui mass-media.

Comunque sia, mi riferisco ad uno dei tanti effetti secondari dell'Istant Credit.

L'Istant Credit, in pratica, è una procedura con la quale, al momento dell'acquisto, il Cliente chiede una carta di credito rateale che, una volta accettata, troverà come prima spesa autorizzata, l'acquisto stesso, ma con in più un fido (e, la relativa plastica emessa)... Il fatto molto triste è che, quasi sempre, il Cliente NON è consapevole di aver richiesto la carta, ed il relativo fido; quando poi riceve successivamente la plastica, a casa, la giudica quale semplice operazione promozionale... Il più delle volte, insomma, si taglia la carta, senza capire cosa sia successo.

Mi spiego meglio, con un semplice esempio: la Signora Maria (famosissima oramai), si reca presso un grande negozio di elettrodomestici, perchè deve acquistare una bella lavatrice.
Il commesso, spiega alla Signora Maria che può anche dilazionare il pagamento del bene, facendo un piccolo finanziamento; il commesso, inoltre, spiega alla signora, che c'è una campagna in sei mesi a tasso zero !

Fin qui, nulla di male, ANZI !!!
Il problema, che spesso abbiamo verificato, negli anni, è che questa spesa, poniamo di 500 euro, era si, rateizzata a tasso zero, ma era addebitata su una nuova carta, su di un nuovo fido, di cui spesso il Cliente, non ha mai avuto notizie al momento della collocazione del prodotto.
NESSUNO, ha spiegato alla signora Maria, che ha chiesto un "fido rotativo", nessuno, ha spiegato i costi accessori ed il tasso, dello stesso (generalmente diverso, da quello applicato allo speso iniziale, ovvero quell'istant credit menzionato sopra...).

La Signora Maria, ha poi ricevuto, dopo circa 20 gg, la plastica in casa; e non è che ci ha perso tanto tempo a leggere; semplicemente, l'ha tagliata !
Finiti i sei mesi a tasso zero, per la Cliente, il tutto si è concluso felicemente.

MA, SE, sulla carta ci sono competenze annue ?!
Oppure, se la signora, rimettendo con bollettini, ha pagato una rata in ritardo di pochi giorni ?!
L'Istituto che ha PROPINATO la stessa, stornerà i costi addebitati in maniera inopportuna, anche se legali, alla Cliente ?!

L'osservazione dell'esistente ci dice che SPESSO, piccoli addebiti, vengono lasciati sul groppone dei consumatori i quali, magari parecchi anni dopo, scoprono di essere debitori di 10, 9, addirittura di 3 euro...

Abbiamo rilevato casi, nei quali magari dopo anni, il Cliente è stato segnalato per sofferenze di 10 euro; ovviamente, avendo cambiato indirizzo e recapiti, nessuno aveva avvisato il consumatore dell'accaduto.
Si può divenire cattivi pagatori, per pochi spicci ?!? A volte, si...

In questi casi, quando rileviamo anomali debiti (per importi esigui, su fidi inutilizzati da anni, di cui il consumatore NON SA NULLA), spieghiamo ai Clienti che, la cosa migliore da fare è contattare il CRIF, chiedendo di poter accedere ai propri dati personali.

Basta seguire la procedura qui linkata.

Dopo qualche giorno, riceverete l'elenco delle posizioni in essere e scoprirete magari, a chi dovete i 3 euro.
A quel punto, potrete chiamare, chiedendo chiarimenti ed ampia liberatoria, ovvero storno.
Peccato, non potervi fare i nomi degli istituti che spesso abbiamo pizzicato a creare di questi guai; i poveri malcapitati, sanno...

Se volete, potete ovviamente portare la vostra testimonianza.



Photo credit: imelenchon from morguefile.com

giovedì 27 giugno 2013

L'Argentina continua la sua lotta contro il secondo default...

L'Argentina continua la sua lotta contro il secondo default in poco più di dieci anni.

Pochi giorni fa, si è intensificata la battaglia legale, con il primo appello speciale davanti alla Corte suprema degli Stati Uniti, contro un'eventuale decisione negativa in appello, come riporta l'agenzia di stampa di Stato Telam.

In ballo, c'è quasi un miliardo e mezzo di dollari; a tanto, ammontano gli arretrati che, Buenos Aires, deve pagare agli obbligazionisti in virtù di una sentenza di primo grado emessa a New York dal giudice distrettuale Thomas Griesa e congelata in attesa dell'esito dell'appello...

I battaglieri obbligazionisti sperano in una conferma del verdetto di primo grado, mentre l'Argentina ha proposto una soluzione che prefigura un piano di rimborso, per gli holdouts (cioè i bondholders che non hanno aderito alle precedenti proposte di ristrutturazione del debito), simile a quelli sottoscritti in precedenza, tra il 2005 ed il 2010...

Gli investitori internazionali seguono la battaglia legale con grande attenzione: l'Argentina infatti è pronta al default tecnico per evitare nuovi esborsi ai bondholder che non hanno aderito alle due ristrutturazioni precedenti.

L'Argentina, ha avuto anni buoni; tuttavia, la politica, ha messo in campo provvedimenti spesso molto discutibili, al limite del bislacco.
Come commentare, in definitiva, i provvedimenti sulle importazioni, che da tempo impongono, a chi importa, di esportare l'equivalente in merce argentina ?!

Provvedimenti che possono sembrare avere delle ratio sottostanti giuste, in definitiva, producono aberrazioni e problemi non indifferenti...

Per le autorità argentine, l'inflazione è al 9%, in realtà, sembra sia tra il 25 ed il 30%. 
Di nuovo, il Fondo Monetario Internazionale, torna a premere, minacciando l'espulsione.

La Presidente argentina, per combattere l'inflazione, ha imposto di recente alle maggiori aziende di distribuzione di congelare i prezzi dei prodotti. 
Ha inoltre sguinzagliato per i supermercati personale ad hoc, per controllare l'applicazione dei divieti posti.
Una idea buona ?!

Beh, non proprio, se si considera che questo provvedimento, potrebbe portare al fallimento le aziende del settore, con le conseguenze, di deprimere ancor più l'economia e l'occupazione.

Tra le marche a prezzo congelato, inoltre, ce ne sarebbero solo una, di latte, due di zuppa e ben sei di creme depilatorie !!!

Fra cinque mesi, l'Argentina, andrà alle elezioni.
Chissà che non cambi qualcosa, finalmente. L'economia, in tutto il mondo, ha di sicuro bisogno di provvedimenti forti, innovativi e che possano invertire le dinamiche negative in corso; magari anche in aperto contrasto, finalmente, con il FMI.
 Ma i limiti adottati in Argentina, qui citati, su importazioni e questi ultimi, sui prezzi, potrebbero produrre effetti devastanti.
Insomma, la fantasia, è auspicabile; ma bisogna avere i piedi in terra.

Speriamo bene per gli argentini, ma anche per tutti noi, visto che la globalizzazione, ha destabilizzato tutte le economie avanzate, collegandole sempre di più; soprattutto nel male, a veder bene i dati...



mercoledì 12 giugno 2013

Sangalli "flessione dei consumi di dimensioni mai viste in 70 anni di vita della Repubblica..."

Oggi, durante l'assemblea Confederale di Confesercenti, il Presidente Sangalli, ha lanciato l'ennesimo, disperato grido di allarme, e dolore...

I dati, supportati da una ricerca Confcommercio-Cer, sono chiari e cristallini, a segnalarci che i consumi, sono oramai al lumicino.

"Senza un cambiamento profondo delle politiche, in Europa ed in Italia, non se ne esce".
Per l'ennesima volta, Sangalli, chiede di "agire con tempestività e agire in profondità".

Dalla politica, continuano a non arrivare i segnali di vera e tempestiva responsabilità, così, ancora non si sa, se verrà scongiurato l'aumento di iva
Aumento che, "va scongiurato tempestivamente, con un approccio davvero senza se e senza ma". 
Per il Presidente Sangalli, "l'impatto di questo aumento su consumi, crescita e occupazione sarebbe davvero benzina sul fuoco, ancora ardente, della recessione".

Il reddito è in flessione ininterrotta dal 2008 e, a causa della crisi, ogni famiglia ha
registrato in media una riduzione del proprio potere d'acquisto di oltre 3.400 euro. 
Per tornare alle dinamiche di crescita precedenti, a questa crisi, bisognerebbe aspettare il 2036; questo afferma una ricerca Confcommercio-Cer.

"Scontiamo scelte sbagliate e scelte mancate", ha detto ancora Carlo Sangalli nel suo intervento; "oggi, però - ha prseguito - non possiamo più permetterci né le prime, né le seconde. Le agende delle scelte giuste e necessarie sono state già scritte. Bisogna realizzarle. Ne va del presente e del futuro dell'Italia".

Il presidente Carlo Sangalli, ha sollecitato, di nuovo, la politica ad agire, in occasione dell'assemblea annuale dell'organizzazione. "Adesso - ha aggiunto - tocca a voi perchè le imprese, gli imprenditori e i lavoratori hanno fatto davvero tutto quello che dovevano e soprattutto potevano fare e anche di più".

"Si può ridurre la pressione fiscale solo bonificando la spesa pubblica, rivedendo il perimetro stesso della funzione pubblica, adottando la metodologia dei costi e
dei fabbisogni standard e avanzando nell'azione di contrasto e recupero di evasione ed elusione, mettendone a frutto i risultati a vantaggio dei contribuenti in regola". Per Sangalli, "insieme, servono dismissioni decise di patrimonio immobiliare pubblico: per abbattere il debito e per liberare risorse preziose per la crescita".

"Senza impresa, non c'è né crescita, né occupazione. E se chiudono le imprese, chiude l'Italia. Teniamolo a mente". 
Questa è la sacrosanta verità, che la nostra politica sembra non capire ancora, dal momento che cercano politiche per incentivazione le assunzioni, ma non si curano minimamente di alleggerire le imprese, dalla numerosi tasse, dagli infiniti adempimenti e dalla burocrazia asfissiante che rende lenta e macchinosa, qualunque ipotesi produttiva, oggi.
Figurarsi poi la semplice idea di ripresa, cosa sia, in un contesto simile; pura utopia, se non supportata da azioni concrete, immediate, decisive ! 
I consumi delle famiglie, "sperimentano oggi una flessione di dimensione mai registrata nei quasi 70 anni di vita della Repubblica italiana". 
Anche questo dato, emerge dall'indagine Cer-Confcommercio.

Nel 2013 il numero di giorni di lavoro necessari per pagare tasse, imposte e contributi "raggiungera' il suo massimo storico: 162 giorni (ne occorrevano 139 nel 1990 e 150 nel 2000); ne occorrono 130 nella media europea (-24% rispetto all'Italia)". 
E' quanto emerge dalla citata indagine. Si tratta di "un inasprimento che aggredisce un monte redditi gia' declinante, contribuendo cosi' sia a comprimere la domanda aggregata, sia a scoraggiare l'offerta di lavoro".

Le aziende, peraltro, non pagano solo le tasse...

lunedì 3 giugno 2013

Rapporto sul mondo del lavoro 2013 (ILO). Disuguaglianza in crescita, nei paesi a reddito alto.

L’ultima edizione del rapporto dell’ILO sul mondo del lavoro mostra segnali di ripresa incoraggianti, ma ancora deboli, nelle economie emergenti e in via di sviluppo, mentre in molte economie avanzate persistono elevati o addirittura crescenti livelli di disoccupazione e un aumento delle disuguaglianze


L'economia globale, si riprende lentamente dalla crisi finanziaria; nei paesi emergenti, cresce l'occupazione e si riducono le disuguaglianze, mentre nei paesi ad alto reddito, sta avvenendo l'esatto contrario.
E' questo il riassunto, dell'ultima ILO News, rilasciata da Ginevra...

Negli ultimi due anni, le disuguaglianze di reddito nelle economie avanzate, sono cresciute, in un contesto comunque di generale aumento della disoccupazione mondiale (200 milioni, che diverranno 208 nel '15, secondo le previsioni).

Secondo il World of Work report 2013: Repairing the economic and social fabric, le disuguaglianze di reddito hanno registrato un aumento tra il 2010 e il 2011 in 14 dei 26 paesi avanzati presi in esame.  I livelli di diseguaglianza in 7 dei 12 paesi rimanenti, erano anche più elevati di quanto fossero all’inizio della crisi.

Anche le diseguaglianze economiche sono in aumento poiché le piccole aziende registrano un ritardo rispetto a quelle più grandi dal punto di vista del profitto e degli investimenti produttivi. 
Mentre la maggior parte delle grandi imprese ha nuovamente accesso ai mercati finanziari, le imprese start-up e quelle più piccole sono colpite in maniera sproporzionata dalle condizioni di credito bancario. Questo costituisce un problema per la ripresa dell’occupazione e pregiudica le prospettive economiche di lungo termine. 

Sono temi, molto sentiti nel nostro paese, dove le piccole e medie imprese, costituiscono, da sempre, la spina dorsale del sistema produttivo; problemi molto lontani dall'esser risolti, basti pensare ai 40 miliardi di crediti in meno, del 2012...

Il quadro complessivo, quindi, dipinge una situazione inquietante in molti paesi ad alto reddito; in alcuni, la situazione, comincia a pregiudicare il tessuto economico e sociale, decenni di progressi, vengono messi a rischio, insomma... 

"Abbiamo bisogno di un ripresa globale incentrata sull’occupazione e sull’investimento produttivo, combinati ad una  migliore protezione sociale per i più poveri e i più vulnerabili. Dobbiamo prestare la massima attenzione alla riduzione di queste disparità che vanno peggiorando in molte regioni del mondo", ha dichiarato il Direttore Generale dell’ILO, Guy Ryder. 

Nel rapporto, si mostrano poi altri fenomeni collegati, come il declino della classe media che fa temere quanto a tenuta complessiva dei nostri paesi, quanto a inclusione sociale...
In Spagna, la classe media si è dimezzata negli ultimi anni, mentre negli USA, il 7% della popolazione più ricca, ha registrato un incremento del reddito medio negli ultimi anni; a scapito del restante 93% della popolazione, che, in pratica, vede diminuire il reddito.

Il rapporto, prosegue con le ovvie considerazioni sociali ed economiche, cui queste dinamiche possono portare.
E si finisce, con le raccomandazioni generali per le economie in affanno, quelle a reddito alto, appunto.
Sono le ricette di sempre, tutto sommato, anche se, qui, si richiede il risanamento, ma secondo ritmi sostenibili.
L'ILO, raccomanda anche una maggiore attenzione alle conseguenze occupazionali e sociali, delle politiche macroeconomiche; non sfugge, infatti, che numerose imposizioni tributarie e normative, negli ultimi anni, non abbiano prodotto altro che ulteriore disoccupazione.

L'Europa, ci sembra logico dirlo, ha perso tempo e prodotto parte dei problemi che il sistema produttivo ha subito; è evidente, infatti, che numerose normative e direttive europee, di questi ultimi anni, siano state pagate proprio dalle aziende, con impatto molto negativo, soprattutto per le PMI, sui conti economici... Di qui, la disoccupazione e l'esclusione sociale, per milioni di nuovi cittadini...

In questi giorni, la politica italiana discute alacremente, sul come creare lavoro; ma è ovvio a tutti, che il problema primario, è mantenere quello che c'è, togliendo alle PMI, numerosi gravami, tasse, adempimenti...
Le politiche macroeconomiche, soprattutto di derivazione europea, ma non solo, NON hanno mai calcolato l'impatto sulle PMI, e sui livelli occupazionali.
Nel loro lungo iter, mai nessuno si è preoccupato di comprendere, in quale momento, una data norma, piombasse addosso alle aziende misurandone preventivamente gli effetti...

Pensate alla "riforma" Fornero, parlando di casa nostra, definita da molti, opportuna in momenti di sviluppo; totalmente sbagliata nel momento che viviamo...
Se poi si pensa, che le direttive europee, diventano legge, nei singoli stati membri, dopo molto tempo... Si potrebbero talvolta valutare, queste direttivi, come molte bombe ad orologeria; innescate mesi prima, arrivano poi ad esplodere sul sistema produttivo, dopo mesi o anni, minandone le possibilità di sviluppo, minandone talvolta, il futuro stesso...

Ci sembra che l'ILO, in parte, abbia anche detto questo. 
Difatti, oltre al dipinto a tinte fosche sui paesi più ricchi, si richiede anche di cambiare modalità e tempi di reazione, visti i risultati globalmente omogenei, che stanno generando disuguaglianze sempre più marcate, povertà, esclusione, emarginazione...

Il ceto medio, sembra destinato a sparire, per far spazio a pochi ricchi, sempre più ricchi.

Saprà, soprattutto la vecchia Europa, reagire per tempo ?!

Oppure il tempo è scaduto, ed assistiamo inermi ad una totale riconfigurazione sociale del mondo che, fino a ieri, definivamo economicamente avanzato ?!

Questo rapporto, evidenzia una accelerazione, negli ultimi anni, di queste dinamiche.
Stiamo, molto probabilmente assistendo, ad un gigantesco cambio della guardia; dove probabilmente, il terzo mondo, diverremo noi...

I dati, parlano chiaro.

giovedì 30 maggio 2013

Indagine KPMG su banche e social media...

Da qualche tempo, stavamo riflettendo su un bel post, per parlare del tema...

Uno stimolo ulteriore, ce lo ha dato il Sole 24 Ore, che pochi giorni fa, ha pubblicato un articolo sul tema.
Siamo così riusciti, ad avere anche dei dati attendibili sul fenomeno che ci aiutano nel postare quanto avevamo in cuore da tempo...

Intanto, sembrerebbe che gli italiani, passino molto tempo su Facebook, nell'articolo si stimano 6,27 ore al mese. I primi al mondo, quindi ?!?

Ci sembra una premessa molto importante, comunque, per chiarire quanto sia importante, oggi, anche in Italia, presidiare i "media sociali" (e non solo FB), nuova ineludibile frontiera della comunicazione !

Ebbene, le banche, ci sono arrivate in ritardo; un ritardo in parte comprensibile, come vedremo...

Nell'articolo dell'autorevole quotidiano economico italiano, si stimano siano, per i soli fan e follower, di facebook e twitter, circa 710.000 !
Questo risulta, almeno, da una indagine KPMG sul social banking.
Non sappiamo quale sia l'entità per i due canali, diciamo solo che su FB, le prime due banche italiane, hanno circa 136.000 "mi piace"...

Nel rapporto, emergono numerose convenienze, per istituti ed clienti, ma anche alcune potenziali criticità; KPMG, ha analizzato le diverse strategie di un campione di 21 banche, attive in Italia e che gestiscono il 60% degli asset di settore.

L'80% ricorre almeno ad un social media, per l'81% sono importanti per il business e il 43% ritiene abbiano un ruolo "fondamentale".
Tra un anno il 95% del campione sarà su Facebook, l'84% su Youtube, il 79% su Twitter.

Eppure le banche sono arrivate in ritardo sui social media: con il 50% del totale, le banche presenti sono solo seste dopo utilities e tlc (90%), elettronica di consumo (80%), auto (75%), retail (70%), assicurazioni (57%).

Solo il 17% delle banche ha sul sito link ad ambienti social (che è poi, forse, il modo migliore di mettere una marcia in più, allo sviluppo del canale...).
Quindi, forse, le strategie delle banche, su quanto fare, non sono ancora del tutto chiare, e debbono ancora entrare in una seconda fase di sviluppo e diffusione.

L'uso che i diversi istituti ne fanno, è evidente; noi, abbiamo visitato le pagine dei primi due istituti di credito italiani, notando subito che uno si pone come servizio clienti, ad esempio, l'altro no.
E' evidente, che le banche stanno usando i social network soprattutto come canale strategico di comunicazione con la clientela, per promuovere il marchio e particolari iniziative/prodotti commerciali.
Nel rapporto KPMG, si calcola l'uso in ottica di servizio clienti per il 56% del campione analizzato.
Pochissime banche, usano invece i social media, per l'innovazione e creazione partecipativa (crowdsourcing e co-creation) nello sviluppo di nuovi prodotti e servizi (39%) e per promuovere l'educazione finanziaria (33%).
Sono ancora poche le iniziative di fidelizzazione della clientela.
Il customer care è un obiettivo principale, ma il reale sfruttamento delle potenzialità del canale è basso (in molti casi solo il 7% delle richieste è gestito tramite il canale social).
Un ritardo che non considera la potenziale riduzione dei costi di gestione.

Lo studio dimostra che tra i punti di forza dell'utilizzo preferenziale del canale "social" c'è la possibilità di esprimere liberamente le proprie opinioni sulle aziende, i prodotti e i servizi, mettendole a disposizione di tutta la comunità basata su un sistema di valori condiviso, anche quando sono critiche.
Sui social network, insomma, è molto facile rilevare quelli che sono i "sentiment" della clientela ed è questo il tema, che più ci appassiona qui e che vorremmo commentare.

Strettamente legato a questo tema, poi, vi è il ricorso ai social network, quando le richieste avanzate dai clienti non hanno ricevuto la dovuta assistenza su altri canali.
In questa ottica, le banche, potrebbero realizzare notevoli risparmi...

Il ritardo delle nostre banche, sui social network, secondo noi,  potrebbe però essere una vera e propria strategia.
Saremo maliziosi, forse, ma, di questi tempi, i "sentiment" della gentile clientela (inglesismo che ben comprendete), non dovrebbero essere proprio dei migliori...
Mettersi sui social network, da sempre, vuol dire mettersi in discussione, avere coraggio, aprirsi al mondo.
Secondo voi, OGGI, possono le banche aumentare la loro presenza sui social network ?!
Gli risulterebbe del tutto conveniente, o non ne risentirebbero, in termini di immagine e pubblicizzazione del malcontento e sua propagazione sociale ?!

Il mondo delle banche, DATI alla mano, non è che abbia brillato negli ultimi anni; avremo anche poca memoria, ma Cirio, Parmalat e bond argentini, sono questioni dell'altro ieri...
Più recentemente, poi, ci sono state numerose evidenze che certificano come gli affari delle banche, si siano allontanati in larga parte dalla economia REALE, dirottando molti miliardi di euro, verso più profittevoli attività... Illuminanti, numerosi articoli del Sole24Ore, sul tema...
Da questi articoli, e da numerose altre evidenze statistiche, sappiamo che lo scorso anno, 40 miliardi di liquidità in meno, sono arrivati alle aziende italiane; sappiamo anche, che la stretta creditizia è impressionante ...
Sappiamo, infine, che le banche hanno conseguito utili, anche importanti in tempi di recessione, facendo trading (titoli di stato, buy-back etc.), puntando quindi sempre meno, sulla economia reale del paese, ma anche sulle famiglie...

Insomma, per farla breve, siamo sicuri che gli convenga, alle banche, investire sui social network oggi ?!
Questi ritardi, forse, hanno un loro perchè !

mercoledì 29 maggio 2013

Prima passeggiata spaziale, per un italiano...

Ci riempie di orgoglio, sapere che Luca Parmitano, è in orbita, nella ISS.

Bellissimo il collegamento dalla stazione spaziale internazionale, nel quale ha salutato la mamma e che taluni radioascoltatori, hanno potuto sentire stamane...

Pilota dell'Aeronautica Militare, Luca Parmitano, classe 1976, è già stato decorato nel 2005, con la medaglia d'argento al Valore Aeronautico, per come gestì il rientro in base del suo AMX, danneggiato a seguito di un grave incidente.... 

Nei prossimi giorni, sarà il primo italiano a passeggiare nello spazio.

Siamo orgogliosi, di questa prima EVA (Extra-vehicular activity - EVA) italiana, probabilmente una delle attività umane più emozionanti che si possano vivere...

Il tricolore, uscirà presto nello spazio, cucito sulle spalle di questo giovane italiano !

Siamo orgogliosi dell'impegno ASI, ESA e di questo nostro giovane concittadino...

SIAMO TUTTI CON TE, LUCA !!!



Certificati richiesti per finanziamenti e mutui; il bollo NON serve !!!

In alcune occasioni, quando si richiede un finanziamento, possono essere richiesti alcuni documenti aggiuntivi, oltre ai consueti.

Sarebbe molto lungo citarli tutti; in questo post, parliamo solo di quelli, a volte indispensabili, che impongono al Cliente di recarsi presso il proprio comune.

Ad esempio, il Certificato di Residenza, o lo Stato di famiglia, che sono tra questi aggiuntivi, tra i più richiesti...

Sono, questi, documenti indispensabili, in taluni casi, per giustificare i sempre più numerosi "alert" che le "macchine", i nostri sistemi informatici, ci sottopongono...
"Alert" molto seri, che mettono in dubbio la identità, o la residenza delle persone, o altre questioni che rimandino al nucleo familiare, e alla corretta misurazione del rischio, ivi compreso quello di frodi, che un istituto deve effettuare.

Vi assicuriamo che, in chiave anti-frode, e quindi anche a tutela di TUTTI i soggetti coinvolti, questi documenti ci risultano, talvolta, indispensabili.

Questi documenti, NON dovrebbero essere assoggettati a bollo; tuttavia, localmente, notiamo difformità di comportamenti da comune a comune, talvolta, addirittura, da impiegato a impiegato.
Troppo spesso, l'imposta di bollo, viene richiesta.

Questa mattina, abbiamo verificato il comportamento corretto di un comune locale che, ha chiesto si i diritti di segreteria e rimborso, facendo pagare al cittadino poco più di mezzo euro, ma NON chiedendo l'imposta di bollo ben più onerosa, di euro 14,62.

Nel certificato di residenza, infatti, viene riportata la legge che esenta dal bollo, i documenti richiesti a corredo di finanziamenti, in generale.
Questa è la dicitura che cita la legge che questo comune ha riportato sul certificato:

Esente da bollo ad uso art.15 D.P.R. 26/09/1973 N.601 

Sul fondo, vi riportiamo l'articolo della legge, datata 1973, e le deroghe previste.

I comuni, duole dirlo, NON conoscono e non applicano questa legge, la corretta applicazione, è dovuta ad alcune lodevoli eccezioni, merito della preparazione e della solerzia di pochi, singoli impiegati comunali.



Art. 15 - Operazioni di credito a medio e lungo termine 
[1] Le operazioni relative ai finanziamenti a medio e lungo termine e tutti i 
provvedimenti, atti, contratti e formalità inerenti alle operazioni medesime, alla 
loro esecuzione, modificazione ed estinzione, alle garanzie di qualunque tipo 
da chiunque e in qualsiasi momento prestate e alle loro eventuali surroghe, 
sostituzioni, postergazioni, frazionamenti e cancellazioni anche parziali, ivi 
comprese le cessioni di credito stipulate in relazione a tali finanziamenti, 
effettuate da aziende e istituti di credito e da loro sezioni o gestioni che 
esercitano, in conformità a disposizioni legislative, statutarie o amministrative, 
il credito a medio e lungo termine, sono esenti dall'imposta di registro, 
dall'imposta di bollo, dalle imposte ipotecarie e catastali e dalle tasse sulle 
concessioni governative. 
[2] In deroga al precedente comma, gli atti giudiziari relativi alle operazioni ivi 
indicate sono soggetti alle suddette imposte secondo il regime ordinario e le 
cambiali emesse in relazione alle operazioni stesse sono soggette all'imposta di 
bollo di lire 100 per ogni milione o frazione di milione. 
[3] Agli effetti di quest'articolo si considerano a medio e lungo termine le 
operazioni di finanziamento la cui durata contrattuale sia stabilita in più di 
diciotto mesi.

martedì 28 maggio 2013

XII Trofeo Nazionale di Judo Città di Monterotondo.

Sabato 8 e domenica 9 giugno, presso il Palazzetto dello Sport di Monterotondo Scalo, si svolgerà il XII Trofeo Nazionale di Judo Città di Monterotondo.

Organizzato dall'Olimpia Club, arriva quindi alla dodicesima edizione, questa manifestazione eretina, di livello nazionale.

E non mancano gli importanti patrocini e sostegni:
Sport modello di vita
CSEN
Comune di Monterotondo
Coni comitato regionale Lazio
Fijlkam

Buon divertimento a tutti gli sportivi, ed ai numerosi visitatori che interverranno...



12 TROFEO NAZIONALE DI JUDO

giovedì 16 maggio 2013

IV° Raduno di veicoli storici città di Monterotondo

Fiat 500 C (1952)
Domenica 19 maggio, Monterotondo, farà un bel salto nel passato !!!
Arriva, infatti,  al quarto appuntamento, il raduno di veicoli storici città di Monterotondo, che porterà, su quattro ruote, tanti piccoli pezzi della nostra storia, sulle strade eretine !

Organizzata dal "Club La Biella", con il patrocinio del Comune di Monterotondo, e la collaborazione degli "Amatori Calcio Monterotondo", sarà di nuovo una simpatica sfilata e non solo...

Molto apprezzata dal pubblico adulto e non, infatti, la manifestazione prevede anche altre iniziative, come dal ricco programma, che potete reperire sul sito del Club organizzatore.

L'Hotel Star, tutta la città e lo Stadio "Fausto Cecconi", saranno le tappe di questa manifestazione...
Accorrete numerosi !

Programma della manifestazione

Club La Biella

venerdì 10 maggio 2013

Prestiti Diretti acquisto auto...

In un precedente post, abbiamo parlato di alternative al leasing auto, con il prestito diretto acquisto auto; nella fattispecie, abbiamo parlato di questo prodotto, dedicato alle aziende, e/o ditte individuali.

Ovviamente, esiste anche per i privati consumatori, individui e famiglie; ed è una valida alternativa, ai finanziamenti che vi propongono i concessionari ed i salonisti...

Vediamo com'è strutturato, in concomitanza con le periodiche campagne speciali, legate all'acquisto auto (campagne che termineranno in luglio).

Nel caso del prodotto dedicato alle aziende, abbiamo segnalato una valida alternativa al leasing; nel caso di questo prodotto, invece, dedicato ai privati, il Cliente, potrà trovare, una alternativa a quanto offrono i concessionari, sia in termini di tasso applicato (campagne ad hoc), che in termini di servizio, come vedremo...

In generale, risultano spesso vantaggiose, le offerte provenienti dalle società finanziarie di marchio, le cosiddette "captive", per ovvi motivi; ma non sempre, e non ovunque, le troverete valide o interessanti.
Inoltre, le campagne più aggressive delle case-madri, solo legate solo all'acquisto di veicoli nuovi, da immatricolare, campagne peraltro spesso a breve termine (24/48 mesi) e di breve durata...
Qua, abbiamo una campagna che arriverà fino a luglio, quindi c'è tempo per valutare le nostre offerte, che si abbinano anche all'usato e per dilazioni fino a 72 mesi...

 Il prodotto potrebbe avere un successo enorme, se non fosse che, da anni, risulta poco pubblicizzato, e non da tutti gli istituti commercializzato; è, insomma, un prodotto poco noto ed utilizzato...

In buona sostanza, ciò che cambia, è l'INTERLOCUTORE, L'INTERMEDIARIO; che in questo caso, non è un venditore di auto, ma un agente in attività finanziaria...

Con noi, insomma, avrete anche quella analisi di fattibilità, del carico, e degli impegni domestici complessivi, che spesso, chi vende auto, non ha proprio molto a cuore...
Nei casi più complessi, quando il rischio di diniego, per impegni o altri motivi, è elevato, inoltre, l'Agente può consigliare al Cliente, altri prodotti che possano agevolare l'acquisto e/o la rimodulazione complessiva degli impegni familiari...

Si tratta di un "prestito diretto" (quindi da istruire direttamente in Agenzia), dedicato a quanti hanno in mente di acquistare:
Autoveicoli nuovi o con anzianità massima di 3 anni
Motocicli nuovi

Oltre ai normali documenti, quelli tipicamente richiesti nel prestito personale, si richiedono alcuni documenti aggiuntivi relativi al veicolo, ovvero:
Per i beni targati di prima immatricolazione: 
Fotocopia ordine d’acquisto con firma del richiedente e del rivenditore;
Numero di telaio;
Fotocopia carta di circolazione o certificato di proprietà (entro 30 gg dalla data di liquidazione).

Per i beni targati usati :
Fotocopia ordine d’acquisto con firma del richiedente e del rivenditore;
Numero di targa;
Fotocopia carta di circolazione o certificato di proprietà;
Fotocopia carta di circolazione o certificato di proprietà aggiornato con intestazione al richiedente (entro 30 gg dalla data di liquidazione).

Consigliamo sempre di istruire la richiesta di finanziamento, con un valido preventivo; una volta approvata la richiesta, potrete produrre l'ordine di acquisto (VINCOLANTE), che sia identico al preventivo, quanto ad acconto e/o valutazione della permuta.
Insomma, il Cliente, si impegna, una volta ottenuto le disponibilità finanziarie utili, per il saldo definitivo.
La somma, viene erogata al Cliente, che salda infine il Concessionario o il salonista.

Il Cliente ha, con questo prodotto, la massima libertà di scelta del fornitore, e l'interlocutore migliore, in fatto di finanziamenti, sia in fase istruttoria (fattibilità, analisi rata/reddito, consigli), sia nella fase post-vendita (per estinzioni anticipate o parziali, per informazioni, per tutto insomma).

Come tutti i finanziamenti auto, finanziare una parte della spesa, è sempre cosa gradita; soprattutto quando i veicoli non sono nuovi.

Di norma, non sono richiesti vincoli assicurativi, ed il Cliente è libero di acquisire o meno, uno dei tanti pacchetti di servizi e/o assicurazione abbinabili al prodotto prestito.

NON vi parliamo di tassi, con precisione, perchè inevitabilmente dovremmo mettere migliaia di righe in più, per obbligo di legge, e l'offerta risulterebbe incomprensibile (SECCI e quant'altro).
Ci limitiamo a dirvi, per ora, che l'offerta c'è ed è vantaggiosa, fino a luglio.

Detto ciò, quanto per legge dobbiamo dirvi, è nella magica formula:
Messaggio pubblicitario con finalità promozionale.  Documento "Informazioni Europee di Base sul Credito ai Consumatori" e copia del testo contrattuale idoneo per la stipula richiedibili in Agenzia.

venerdì 3 maggio 2013

Contribuzione dovuta sulle interruzioni di rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Ennesima tassa senza senso.

Tasse
Ci dispiace, parlare di tasse; ma vedete, è diventato il tema del momento.
Dalla mattina alla sera, in televisione, sembra che tutti ammettano che, forse, sono troppe...

Beh, noi possiamo andare molto oltre, potendo asserire in tutta serenità, che oltre ad essere troppe, sono anche troppo numerose e spesso ASSURDE.

Iniziamo da qui, una piccola rubrica sulle tasse; in cui cerchiamo di informare, coloro i quali ancora non sanno che, in Italia, abbiamo il record di tasse !
Ne abbiamo di tutti i tipi. Quello che ci e vi risulterà spesso strano, è capire la ratio che ha portato, lo stato, a crearne di nuove, bizzarre ed illogiche.
L'unico modo che abbiamo, per comprenderne il senso, alla fine, ci rimanda al concetto di CASSA.
Le conseguenze di questo atteggiamento, oggi, lo vediamo nel fermo TOTALE DEI CONSUMI !!!

Ma parliamo, oggi, di questa nuova imposta, partorita dal precedente governo di tecnici, esperti molto più di noi, di politica economica, ovviamente. Eppure, questa nuova tassa non si spiega, se non con il rimando al concetto di cassa...
La nuova imposta prevista dalla legge Fornero, e in vigore dal primo gennaio 2013, stabilisce che chi licenzia un lavoratore che aveva un contratto a tempo indeterminato, paghi una “somma pari al 41 per cento del massimale mensile di Aspi ( ex indennità di disoccupazione ) per ogni dodici mesi di anzianità aziendale negli ultimi tre anni” (Legge 92/2012 articolo 2 comma 31).

Vi annoiamo con alcuni chiarimenti, sperando vogliate leggere, infine, sul fondo, le nostre considerazioni; attendiamo anche le vostre, ovviamente !

  
L'INPS, con la circolare n. 44 del 22 marzo 2013, fornisce alcuni chiarimenti sui criteri impositivi e sulla misura del nuovo contributo sulle cessazioni dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato previsto dalla legge di Riforma del mercato del lavoro.

La legge introduce un nesso tra il contributo e il teorico diritto all’Aspi da parte del lavoratore il cui rapporto di lavoro è stato interrotto; conseguentemente, i datori di lavoro saranno tenuti all’assolvimento della contribuzione in tutti i casi in cui la cessazione del rapporto generi in capo al lavoratore il teorico diritto alla nuova indennità.

Restano escluse dall’obbligo contributivo le cessazioni del rapporto di lavoro a seguito di:
> dimissioni (ad eccezione di quelle per giusta causa o intervenute durante il periodo tutelato di maternità);
> risoluzioni consensuali, ad eccezione di quelle derivanti da procedura di conciliazione presso la D.T.L., nonché da trasferimento del dipendente ad altra sede della stessa azienda distante più di 50 km dalla residenza del lavoratore e\o mediamente raggiungibile in 80 minuti o più con i mezzi pubblici;
> decesso del lavoratore.  
> il contributo in argomento non è dovuto, per il periodo 2013 – 2015, nei seguenti casi:  
- licenziamenti effettuati in conseguenza di cambi di appalto, ai quali siano succedute assunzioni presso altri datori di lavoro, in applicazione di clausole sociali che garantiscano la continuità occupazionale prevista dai CCNNLL;
- interruzione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato, nel settore delle costruzioni edili, per completamento delle attività e chiusura del cantiere.   

Ne consegue che, per le interruzioni di rapporti di lavoro a tempo indeterminato intervenute nel 2013, a decorrere dal 1 gennaio, per ogni dodici mesi di anzianità aziendale negli ultimi tre anni, la contribuzione da versare sarà pari a € 483,80 (€1.180X41%).  
Per i soggetti che possono vantare 36 mesi di anzianità aziendale, ad esempio, l’importo massimo da versare nel 2013 sarà, quindi, € 1.451,00 (€483,80 X 3).

L'Istituto ha, inoltre, precisato che:
1. il contributo è scollegato all’importo della prestazione individuale; conseguentemente, lo stesso è dovuto nella misura indicata, a prescindere dalla tipologia del rapporto di lavoro cessato (full time o part time);
2. per i rapporti di lavoro inferiori ai dodici mesi, il contributo va rideterminato in proporzione al numero dei mesi di durata del rapporto di lavoro; a tal fine, si considera mese intero quello in cui la prestazione lavorativa si sia protratta per almeno 15 giorni di calendario. Per un rapporto di 10 mesi, ad esempio, l’importo da versare nel 2013 sarà pari a € 403,16;
3. nell’anzianità aziendale si devono includere tutti i periodi di lavoro a  tempo indeterminato. Quelli a tempo determinato si computano se il rapporto è stato trasformato senza soluzione di continuità o se comunque si è dato luogo alla restituzione del contributo dell’1,40%.
4. nel computo dell’anzianità aziendale non si tiene conto dei periodi di congedo di cui all’articolo 42, c. 5 del D.lgs, 151/2001;  
5. la contribuzione va sempre assolta in unica soluzione, non essendo prevista una definizione rateizzata.
6. il contributo è dovuto anche per le interruzioni dei rapporti di apprendistato diverse dalle dimissioni o dal recesso del lavoratore, ivi compreso il recesso del datore di lavoro al termine del periodo di formazione.

Ora, qualche piccolissima considerazione, su questa nuova tassa, la vogliamo fare ?!?

SE, una ditta licenzia, è logico presumere che quella azienda, sia in difficoltà. E' una tesi assurda, o logica questa ?!
Ne consegue che, il taglio del personale, per sopperire al tracollo delle entrate, ma anche, perchè no, all'eccesivo carico fiscale, è una manovra con la quale una azienda, tenta di sopravvivere e, talvolta, di tutelare ALMENO UNA PARTE DEL LAVORO e dei lavoratori.
La speranza di una ripresa, per quanto sia da 10 anni rimandata "al prossimo anno", è sempre l'ultima a morire e, ogni ditta, ha il dovere e l'obbligo di tentare !!!

Il licenziamento, è una scelta drammatica, soprattutto nelle piccole e medie imprese, dove spesso, il lavoratore, è una persona che lavora a stretto contatto con il titolare/i e per molti anni...

Oggi, a questa drammatica scelta, si applica una ulteriore tassa, che, di fatto, è ulteriore DANNO, per l'azienda in crisi. 
Oltretutto, in questo caso, parliamo di aziende che, negli anni, hanno creato VERO LAVORO, con contratti a tempo indeterminato, con relativa tassazione, TFR e fondi accessori, spesso obbligatori...

Qual'è la ratio di questa legge ?!? 

E' un deterrente contro i licenziamenti ?! Lo stato, forse, vuole delegare la funzione di ammortizzatore sociale, in parte, alle aziende ?! Questa norma, TUTELA o DANNEGGIA il lavoro ?! Concetto astratto, quello di LAVORO; azzardiamo altra ardimentosa tesi, sostenendo che il LAVORO, lo CREANO le AZIENDE che, nel triste computo quotidiano del DARE/AVERE, riescono a sopravvivere ?!

Insomma, NON si riesce proprio a capire il senso, di questo provvedimento, che non fa altro che aggravare, la situazione di migliaia di aziende in totale affanno.
In un paese in recessione, con la crisi che morde, questo è quanto ha pensato di fare il legislatore.
E' un provvedimento giusto ?!
Va o non va abrogata questa norma ?!

Cosa ne pensate ?! 

giovedì 2 maggio 2013

L’Otium di Ferruccio Gianola

Dal Web


Oggi segnalo Otium, il Blog diFerruccio Gianola: un  blog nato nel 2010 con lo scopo di pubblicare i racconti dell’autore e parlare di libri - il sottotitolo che ha caratterizzato il sito sino al mese di gennaio di quest’anno, 

"Un po’ si scrive, un po’ si legge" identificava, infatti, abbastanza bene lo scopo iniziale.
Scopo, però, che con il passare del tempo è cambiato e ora il sito oltre a seguire un ampio spettro culturale ha spesso degli sconfinamenti nel mondo lifestyle.
La prima conseguenza frutto di questa virata stilistica è stata quella di sostituire il sottotitolo iniziale con Otium: termine latino astratto, che possiede una notevole varietà di significati, ma che non deve essere confuso con il  termine dispregiativo italiano Ozio.


Otium si traduce meglio con i termini Ozio Creativo, voce che è stata elaborata dal sociologo Domenico De Masi, (del quale lo scrivente fu, molti anni fa, umile allievo).

La seconda è stata quella di aumentare il numero e la tipologia degli articoli che vengono postati.
Negli ultimi tempi compaiono anche dei simpatici post di tipo tecnologico e con più frequenza altri legati al mondo dei social e del blogging.
Altro punto di forza sono le news di carattere culturale e le interviste a personaggi del mondo della blogosfera e del mondo culturale italiano.

Ma non vanno dimenticati gli articoli di certe rubriche storiche, come quella che cataloga i Primati letterari  oppure quelle relative alle Curiosità degli scrittori celebri che con frequenza settimanale continuano a martellare quel migliaio di persone circa, suddivisi tra lettori e semplici curiosi che quotidianamente sfogliano le pagine del blog.

Seguire questo blog, come facciamo noi, dal principio, è un piacere; per questo, lo registriamo tra i link preferiti...


Il "Panini Tour" a Guidonia, sabato 4 e domenica 5 maggio...

Francobollo che celebra la Panini nel 45ºmo
 della prima edizione dell'album dei calciatori
Sabato 4 e domenica 5 maggio, presso il Centro Commerciale "Tiburtino Shopping Center", dalle ore 10.30 alle ore 19.30, sarà presente uno stand che farà sognare molti...

Si tratta di una tappa, del "Panini Tour 2013", la grande iniziativa dedicata a tutti gli appassionati delle figurine dei calciatori.

Il tour, toccherà entro fine maggio, oltre 100 piazze e centri commerciali, percorrendo tutta la penisola, da nord a sud... 

Organizzato dalla Panini, per il lancio di "Calciatori 2012/2013" (52ma edizione della famosissima collezione di figurine), toccherà anche il nostro territorio, in questa tappa su Guidonia; reduce dal grande successo della tappa capitolina...

I collezionisti più piccoli, troveranno anche album e figurine della nuova raccolta sugli animali "Zampe & CO 2012/13", mentre i più grandi, potranno dilettarsi con giochi, quiz, scambi e premi !

Saranno anche distribuiti, in omaggio, album e figurini; c'è da scommettere che, anche a Guidonia, ci sarà un bagno di folla !!!

Sito istituzionale Panini
Panini Calciatori


Come arrivare al "Tiburtino Shopping Center"


martedì 30 aprile 2013

La ditta Informatica Oggi, compie 10 anni...

Paolo Gentili, lo conosciamo e stimiamo da anni; per moltissimi motivi...

Personalmente, lo conobbi, quando rappresentavo un marchio molto debole, in zona, per il Credito al Consumo; lui, invece, ne rappresentava uno molto importante, nel settore informatico.

Trovai subito un sorriso, ed una persona molto cordiale, attenta e disponibile.
Fu così facilissimo, avviare una lunga e proficua collaborazione...

Dieci anni fa, nasceva la ditta "Informatica Oggi"; forte della grande esperienze commerciale del Titolare, ed armata di valenti tecnici, decollò immediatamente per arrivare fin qui, a festeggiare questo importante traguardo.

Dieci anni, per i nostri amici, sono un traguardo, si; ma anche un chiaro e cristallino premio !

Un premio, un riconoscimento, un tangibile tributo, che migliaia di Clienti, tra i quali aziende private, enti pubblici e privati, hanno conferito a questa Azienda locale.
Già dopo pochi mesi, infatti, lo Staff intero della Informatica Oggi erano riusciti, con le rarissime armi della competenza, della professionalità e della disponibilità , a conquistarsi la fiducia che merita chiunque, oggi come ieri, lavori mettendoci la faccia, l'impegno, e la dedizione dovuta...

Ogni Azienda, secondo noi, è una risorsa per il territorio e non solo; ne festeggiamo insieme una, che compie tra pochi il primo decennio di attività.

Buon compleanno ragazzi, da tutti noi !!!
Per Fineretum, f.to Marco Cesari

Oltre 100.000 articoli, a vostra disposizione, sul sito web della Informatica Oggi. 
Visitate anche la pagina facebook .






lunedì 29 aprile 2013

In cinque anni, disoccupazione raddoppiata (Adnkronos/Istat)...

Il titolo, chiarisce in maniera inequivocabile, quale sia la situazione: in cinque anni, la la disoccupazione media è quasi raddoppiata (+82,2%) !

Una persona su due che cerca lavoro è al Sud, ma in percentuale l'incremento maggiore si rileva al Nord (+121,3%)

E' quanto emerge dalle elaborazioni dell'Adnkronos, sulla base degli ultimi dati pubblicati dall'Istat sulla media annuale del numero di persone in cerca di lavoro a partire dai 15 anni.

Secondo gli aggiornamenti dell'Istituto di statistica i disoccupati, nella media annuale del 2012, sono stati 2,74 milioni; un record storico da quando, nel 1993, è iniziato il monitoraggio. 

Esaminando su base annuale i dati, emerge che lo scorso anno si è registrato un boom del numero di disoccupati, che sono aumentati del 30,2% (+636.000 unità). 

La disoccupazione a livello nazionale nel 2012 è aumentata di 4,6 punti percentuali, rispetto al dato del 2007, con punte di 6,2 punti al sud, che portano il tasso delle persone in cerca di occupazione al 17,2%. 
Va meglio al centro e al nord, come sempre, dove si registrano rispettivamente incrementi del 3,8% e del 3,9%, che fanno salire il dato complessivo al 9,5% e 7,4%.

La situazione dei giovani appare catastrofica.
A livello nazionale le nuove generazioni senza occupazione sono aumentate del 15%, arrivando al 35,3%; l'incremento maggiore riguarda il centro (+16,8 punti), dove si raggiunge il 34,7% di disoccupazione. 

La situazione migliore, per i giovani, è invece al Nord, dove 'solo' uno su quattro e in cerca di lavoro (26,6%), con una crescita comunque sostenuta (14,5 punti). 

Per trovare dei dati generali che si avvicinino alle punte toccate lo scorso anno bisogna risalire al 1998, quando le persone in cerca di lavoro erano 2,68 milioni.

Dal livello minimo raggiunto alla fine degli anni Novanta è iniziata una lenta, ma progressiva riduzione dei disoccupati, che è proseguita fino al 2007, anno nel quale le persone in cerca di occupazione erano scese a quota 1,5 milioni, raggiungendo il minimo storico.

L'arrivo della crisi ha inghiottito tutti i passi in avanti fatti lasciando per strada, in cinque anni, 1,24 milione di persone in più.


Naturalmente, in questi dati, non si tiene conto del fenomeno "atipici", un nutrito gruppo di persone, che vive nella zona "grigia", tra occupazione e non occupazione, con innumerevoli rischi in più, di rimanere senza reddito...

Qualunque confronto con gli anni passati, insomma, dovrebbe tenere conto di questo fenomeno, relativamente nuovo; da questo tipo di contratti, infatti, si può uscire molto facilmente dal mondo degli occupati. O, in alternativa, si possono avere dei rinnovi che superano anche i dieci anni, è questo, quanto abbiamo spesso rilevato e che oggi si può quasi valutare, come fortunata prospettive...

Nel complesso, comunque, è quello occupazionale, il tema cruciale del momento; interferisce nel potere di acquisto e la sopravvivenza delle famiglie.
Inoltre, non solo la possibilità di percepire un reddito, ma anche quella, sempre più tangibile per gli occupati, di poterlo, repentinamente, perdere, è elemento di forte e diffusa preoccupazione...


venerdì 26 aprile 2013

Fenomeno discount.

Qualche giorno fa, nell'audizione in Senato, alla Commissione speciale, il Presidente dell'Istat Enrico Giovannini, ha segnalato che il 12,3% delle famiglie, acquista generi alimentari negli hard discount. Un anno fa, era il 10,5%.

La tendenza, generalizzata in tutto il paese, ha avuto al nord Italia, il suo incremento maggiore.


In Italia si sono sviluppati tra la fine degli Anni 80 e l’inizio del decennio successivo. 


Secondo i calcoli di Nielsen a gennaio di quest’anno in Italia c’erano 4.615 discount. Quasi raddoppiati, rispetto a dieci anni fa.

Sempre secondo Nielsen, nel periodo tra gennaio e metà aprile 2013, il fatturato a parità di rete nei discount cresce del 2,6%. 
In tutto il sistema della distribuzione moderna (che include anche gli ipermercati, i supermercati e il libero servizio) le vendite registrano un calo del 2,3%. 
Come si vede si tratta di negozi in controtendenza. 

I discount, "vanno bene", perchè tengono i prezzi bassi, e anche perchè, si è cominciato a vendere il "fresco" (nel 2012 la frutta e verdura fanno +17,9%, il pane +11,3%, la carne e il pollame +10,4%...) 
Da tempo la qualità dei freschi è migliorata; il consumatore va al discount anche per comprare il pane. 
Negozio di Peter Griffin

De Camillis (Nielsen), comunque, conferma che non tutte le aziende del comparto, vanno bene:  tra le prime dieci insegne soltanto la metà, infatti, viaggia in positivo. Le altre stanno facendo fatica: sono quelle che hanno avuto meno capacità sul fronte della qualità offerta.
Sono pur sempre aziende, aggiungiamo noi, che debbono lavorare nel difficile contesto italiano; e, anche in zona, abbiamo potuto notare alcune chiusure, e successive riaperture con nuove insegne, come vedremo... 

Nei discount, i prezzi vengono abbattuti anche con una una semplificazione dell’offerta, con un assortimento minore: offerta che, generalmente, è pari alla metà di quello di un supermercato. 
 Il cerchio si chiude con una organizzazione studiata per contenere i costi di gestione, di logistica e legati ai servizi nel punto vendita. Un mix di caratteristiche che aumenta l’efficienza. 

Nella audizione, il presidente dell’Istat ha anche rilevato come la crisi stia modificando in profondità i modelli di consumo delle famiglie. Oltre a frequentare luoghi di distribuzione a prezzi più contenuti vengono pure ridotte la quantità e la qualità dei prodotti acquistati. 

Nel frattempo, gli ipermercati tradizionali, tengono alta la pressione delle offerte, selezionando panieri a prezzi particolarmente scontati. Non di rado, il consumatore più attento, potrà trovare di questi tempi, prodotti di marca a prezzi identici, talvolta inferiori a quelli non di marca; come sempre, occorre fare molta attenzione, insomma, alle varie offerte in corso...
Gli ipermercati, inoltre stanno puntando moltissimo, sulle private label, marche private vendute con il logo del distributore.
Si cerca di offrire qualità a prezzi più competitivi. 

In zona, come sopra specificavamo, ci sono state alcune chiusure, anche di ipermercati molto noti a livello internazionale; alcuni, hanno riaperto come discount...
Insomma, abbiamo rilevato una riconversione, verso il discount, ed il passaggio di mano, di alcuni piccoli supermarket, da un marchio all'altro. Comprensibili chiusure, e tentativi di sopravvivere ai nuovi modi di spendere del pubblico, se possiamo azzardare...
Sotto, abbiamo abbozzato una mappa dei discount locali; non è molto precisa, per varie imprecisioni rilevate nei siti istituzionali dei vari protagonisti del settore, quindi, prendetela come una bozza. 
Segnalateci quindi, inesattezze, o nuove aperture !

Discount presenti in zona
Eurospin   MD Discount   Oneprice   Todis

Altri discount
Dico   Dpiù   Penny Market   iN's Mercato   Tuodì   Lidl   



Visualizza Discount di zona in una mappa di dimensioni maggiori

Quali sono, le banche più grandi del mondo, nel 2013 ?!

Quali sono, le banche più grandi del mondo, nel 2013 ?!
Abbiamo fatto qualche ricerca, ed ecco i risultati, in termini di capitalizzazione di mercato,

RankBancaNazioneCapitalizzazione di mercato, US$b, 25/01/2013
1Industrial & Commercial bank of China (ICBC)
237.97B
2HSBC Holdings
207.34B
3China Construction Bank188.12B
4Wells Fargo & Co

185.06B
5JP Morgan Chase & Co.179.40B
6Agricultural Bank of China147.27B
7Bank of China132.85B
8Citigroup129.97B
9Bank of America125.24B
10Commonwealth Bank of Australia

105.77B
11Banco Santander

91.83B
12Royal Bank of Canada

89.18B
13Westpac Banking Corporation88.84B
14Itau Unibanco

79.62B
15BNP Paribas

77.15B
16Toronto-Dominion Bank76.08B
17Mitsubishi UFJ Financial Group (MUFG)

75.10B
18Australia and New Zealand Banking (ANZ)74.03B
19Sberbank of Russia

73.40B
20Banco Bradesco71.85B
21Bank of Nova Scotia (Scotiabank)68.85B
22Goldman Sachs Group67.89B
23National Australia Bank65.37B
24UBS AG

65.48B
25Royal Bank of Scotland Group65.23B
26Standard Chartered63.11B
27US Bancorp61.99B
28Bank of Communications60.90B
29Lloyds Banking Group59.86B
30Barclays58.45B
31BBVA56.73B
32Sumitomo Mitsui Financial49.83B
33China Merchants Bank46.77B
34Deutsche Bank AG

45.83B
35Mizuho Financial Group45.62B
36Morgan Stanley44.81B
37Bank of Montreal41.49B
38Nordea Bank

41.19B
39Credit Suisse Group38.31B
40China Citic Bank36.41B
41BOC Hong Kong
36.24B
42UniCredit SpA
36.18B
43Banco do Brasil35.89B
44Societe Generale35.17B
45Canadian Imperial Bank of Commerce33.58B
46PNC Financial Services32.72B
47Intesa Sanpaolo32.65B
48HDFC Bank Limited

32.21B
49Shanghai Pudong Development Bank31.94B
50Bank of New York Mellon31.51B



Questa classifica, vi sollecita qualche riflessione ?!
A noi, ci viene solo una domanda, ovvero: economie forti, hanno banche altrettanto capitalizzate ?!
Per alcuni casi, sembrerebbe così; quindi, Stati Uniti e Cina, le due maggiori economie mondiali, hanno molte banche, ben piazzate, in questa classifica.
In altri casi, invece, non si ravvisa questa correlazione; ovvero la forza di una economia, valutandola sul PIL, non ha pari espressioni nel mondo bancario, oppure, l'esatto contrario, ne esprime troppa...

Ad esempio, possiamo dire che l'India è la 10ma economia mondiale, ma ha in questa classifica, una banca al 48mo posto; nel ragionamento contrario, invece, il Regno Unito, che è la 7ma economia mondiale, ha più banche, con ranking migliore, rispetto alla economia (la 2da, HSBC Holdings, e numerose altre comunque nella top 50...)

A chi legge, lasciamo la riflessione su quanto, ogni paese, punti sul sistema bancario e finanziario. 
Ovviamente, esistono differenze profonde, poi, sui modelli cinesi (banche di stato), e quelli occidentali...
In pratica, non si può confrontare, forse, qualcosa di così diverso...


Per attestare l'imparzialità dei dati, valutate la fonte e le note metodologiche...
Fonte
Note metodologiche